… non è un sol mondo, una sola terra, un solo sole…
Giordano Bruno
Con queste parole il filosofo Giordano Bruno nel ‘500 ha traghettato l’umanità nel futuro aprendo a una nuova visione del mondo, alla pluralità di scenari, sguardi e punti di vista. Una pluralità che abbiamo voluto fare nostra per questa nuova stagione del Teatro Palladium, mettendo in dialogo, ancor di più quest’anno, le diverse discipline artistiche, in un’ottica tesa a eliminare i confini netti tra musica, teatro, cinema, danza e arti visive, come, del resto, sempre più il contemporaneo ci impone. Non c’è una singola disciplina artistica, o un singolo genere a fare da protagonista ma una ricchezza di proposte anche molto diverse tra loro.
Infiniti infatti sono i mondi che il teatro, per sua natura, costruisce e propone al nostro sguardo, al nostro sentire, al nostro spirito, così come molteplici siamo noi come esseri umani.
Il teatro è infine anche il luogo, non solo fisico, ma anche immateriale, in cui accade e ci si educa ad uno scambio reciproco tra questi mondi; uno scambio che crediamo essere generativo di ricchezza, prospettive, idee, strumenti per affrontare meglio il presente e prepararci al futuro.
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